Eye Contact Experiment
Il 5 maggio in Piazza Matteotti, presso il Bistrot, Perugia.
A partire dalle ore 16.30
“La bellezza che vedi in me è un riflesso della tua”. (Rumi)
Ci siamo disabituati ad entrare in contatto reale con gli altri. Viviamo sì sempre connessi, ma abbiamo dimenticato cosa vuol dire incontrare l’altro, semplicemente guardandolo negli occhi.
È sempre più difficile che i nostri sguardi vaghino alla ricerca di qualcosa su cui posarsi; lo smartphone è sempre lì, pronto ad accoglierci in ogni momento: entriamo in un bar ed ordiniamo il caffè mentre mettiamo un like su Instagram, andiamo a cena con gli amici e intanto chattiamo con altri amici lontani…
Tutto ciò non è un male, ma spesso ci allontana dalla quotidianità, dallo scambio di un gesto reale con chi abbiamo di fronte. Stiamo dimenticando, pare, che per comunicare davvero abbiamo bisogno di connessione concreta, fisica.
Ecco quindi la nostra idea: un piccolo momento, una sorta di flash mob, per riavvicinarci a noi stessi e a chi abbiamo accanto.
Cos’è?
Eye Contact Experiment è un esperimento umano e sociale nato in Australia (The Liberators International, https://www.eyecontactexperiment.org/ e https://www.theliberators.org/ ) che si sta diffondendo in tutto il mondo ed ha coinvolto oltre 100.000 persone e oltre 200 città, volto a riconnettere l’essenza delle persone tramite una comunicazione non verbale attraverso sguardi, sorrisi ed abbracci per contrastare il grigio velo di indifferenza apatica che avvolge sempre più le nostre città e col fine di rompere gli schemi sociali e le resistenze interiori che ostacolano un contatto reale con il prossimo.
A cosa serve?
L’esperienza non è fine a se stessa, ma vuole essere un espediente ed uno stimolo affinché ognuno possa integrare, nella propria vita e quotidianità, l’empatia verso il prossimo e la volontà di entrare in contatto con gli altri. È un esperimento che tenta di liberarci dall’individualismo che ci impone la società, per ricordarci che parti di questa umana esperienza chiamata vita, che siamo uno.
Entrare in connessione empatica con un’altra persona ci dà la possibilità di scoprire elementi dell’universo interiore contenuto nel prossimo che possono stimolare o riflettere parti nostre già esistenti o magari latenti, in procinto di fiorire. Ogni persona con cui entriamo in intimo contatto è uno specchio per portare alla consapevolezza parti di noi stessi.
In cosa consiste?
Si tratta di un’idea semplice, ispirata alla performance “The artist is present” di Marina Abramović. L’esperienza avviene in coppia, preferibilmente tra due persone sconosciute. Ci si siede uno di fronte all’altro, invitando le persone a guardarsi negli occhi per un minuto, senza parlare o presentarsi, lasciando semplicemente che gli sguardi si incrocino e che le sensazioni e le emozioni fluiscano liberamente.
evento realizzato con il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi dell’Umbria
Cos’è la psicoterapia?
“Compito dello #psicoterapeuta è quello di assistere la persona nella ricerca del suo vero #sé e poi di aiutarla a trovare il #coraggio di essere quel sé”.
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Il mondo è ai nostri piedi, non sulle nostre spalle!
A volte è importante ricordarcelo:
Il mondo è ai nostri piedi, non sulle nostre spalle!
Troppo spesso ci facciamo carico dei #problemi del #partner, della #famiglia, degli #amici, dei #colleghi di lavoro e ci ritroviamo a vivere in una situazione di enorme #stress… troppo spesso questi problemi non ci riguardano, quindi, per quanto ci sforziamo, non riusciremo mai a risolverli. La conseguenza? Saremo sempre più #stanchi, #tristi, avremo la sensazione di essere inefficaci con conseguenze sulla nostra #autostima, sui rapporti interpersonali e molto altro.
Come diceva il grande #ItaloCalvino: prendiamo la vita con leggerezza, togliamoci i macigni dal cuore (e dalle spalle!!!).
vignetta di comaempirico
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Comfort Zone
La #comfortZone (o zona di #comfort) è quel posticino che ognuno di noi ha dentro di sé. È quel luogo che ci fa sentire #sicuri, in cui tutto, persone, luoghi, esperienze, è noto. Serve a farci sentire sicuri perché lì riusciamo a #controllare tutto
(“vado in vacanza sempre nello stesso posto”, “esco sempre con gli stessi #amici e frequentiamo sempre il solito bar, “faccio lo stesso #lavoro da 15 anni”, “la mia relazione con il #partner è così, è sempre stata così”…). Nella zona di comfort sappiamo con certezza cosa accadrà, lì non proviamo #ansia o #paura. È un luogo che ci siamo costruiti con fatica, negli anni… Ma questa sensazione di essere al protetti ha dei costi: noia, apatia, mancanza di stimoli, appiattimento emotivo, mentale e relazionale.
È quella zona in cui tutto si ripete uguale: sempre #relazioni sbagliate, o che si ripetono con le stesse dinamiche, anno dopo anno; il lavoro insoddisfacente, e così via. Insomma può diventare una prigione in cui non riusciamo a vedere una via d’uscita.
Cosa fare allora? Possiamo cercare di #cambiare qualcosa, di mettere dentro la nostra zona qualche elemento di novità, qualcosa che serva a spezzare i soliti vecchi #modelli emotivi e cognitivi. Non è necessario stravolgere tutto ciò che conosciamo, a volte basta introdurre piccole cose così da non sperimentare livelli di #ansia e #stress troppo elevati. A volte basta cambiare il luogo in cui andiamo in vacanza da anni, cambiare ristorante, andare in palestra in un quartiere dove non conosciamo nessuno, andare a fare una passeggiata da soli, cambiare alcuni modi di porci verso i nostri colleghi di lavoro, cambiare piccole dinamiche nelle relazioni, scambiare 2 chiacchiere con quella persona sconosciuta che ci sembra troppo diversa da noi. Tutto ciò ci aiuta a crescere, a vedere nuovi orizzonti!
Basta provare!
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2019 all’insegna del benessere psicologico
Una scatola posizionata nei locali di Cult – Community Hub, ha raccolto per tre mesi temi, bisogni, problematicità e curiosità di studenti, frequentatori del Cult e passanti, che hanno lasciato all’interno della “scatola” i loro messaggi. Ora, dalla selezione dei temi più richiesti, prenderà il via una serie di incontri che andrà a trattare proprio quei temi da un punto di vista psicologico.
per maggiori informazioni consulta il sito: mg2 comunicazione